Questo e molto altro per una gara entrata nel sentimento collettivo

 

A – Automobile Club Treviso. Proprietario e organizzatore della Vittorio Veneto – Cansiglio. Nel 1924 era Auto Moto Club Treviso e iniziò l’epopea con una cronoscalata di 14 km e 800 metri tutti su sterrato, da Fratte di Fregona al Passo La Crosetta.

B – Baribbi Ezio.
Driver bresciano che vanta un tris di vittorie consecutive: 1992 e 1993 su Osella PA9, 1994 su Oms-B, sempre con motore Bmw. Il figlio Claudio si segnala a sua volta per il successo tra le storiche nel 1998 al volante di un’Osella PA5.

C – Cento e Centola.
Il traguardo del secolo di vita è impresa rara, raggiunto da pochissime competizioni automobilistiche. Risultato ottenuto grazie anche alla caparbietà di Angelo Centola, il direttore dell’Ac Treviso, con massima disponibilità del personale degli uffici di via Verdi.

D – Dovere di ospitalità. Un comandamento rigorosamente rispettato dall’intera comunità di Fregona, aprendo le porte di casa alla corsa. Rimarchiamolo: la cronoscalata è sempre partita da Fregona. Qui l’invasione rombante è davvero considerata una festa..

E – Emozioni.
Pista, rally, cronoscalate, è questione di gusti nell’arcipelago delle competizioni auto. Ma le salite hanno qualcosa di unico: si sta a tu per tu con i protagonisti nei paddock, negli allineamenti, nei momenti celebrativi. E tutto è vicino al centro nevralgico della gara. Fregona in questo weekend è un cuore pulsante di passione.

F – Fregona.
Detto della comunità, diciamo anche dei suoi rappresentanti. Dall’anno scorso è cambiato il sindaco, Giacomo De Luca è subentrato a Patrizio Chies. Ma il favore e la disponibilità nei confronti della creatura dell’Automobile Club Treviso sono rimasti identici. L’importanza dell’evento e della sua tradizione è un patrimonio da custodire gelosamente.

G – Guerrera Achille.
Soprannominato “Eva”, la “voce” per una moltitudine di cronoscalate lungo lo Stivale, ma innamorato perso della “sua” Cansiglio, che ha corso, organizzato, supportato e continua a esaltarla dispensando pure consigli da ex pilota a quanti vogliono pendere dalle sue labbra: “Tieni la linea, quasi non devi toccare il volante, qui guadagni un paio di secondi…”.

H – Hotel pieni. Sport e turismo, accoppiata formidabile anche a Fregona. Tutto esaurito per hotel, alberghi, locande, residence, in un fine settimana che fa lavorare forte bar e trattorie. Ossigeno puro per le casse dei gestori e pazienza se un po’ di gas di scarico si concentra nelle centraline dell’Arpa.

I – Ibiza Cup. Dopo un 2023 di apprendistato, nel 2024 la serie “privata” delle Seat Cupra 1.4 ha ottenuto la griffe ufficiale di RS Turbo Cup 1 in ambito Aci Sport. L’Ibiza Cup, parto di appassionati trevigiani che hanno saputo allargare lo sguardo sull’orizzonte, schiera 7 vetture alla Vittorio Veneto – Cansiglio dando un importante contributo allo schieramento complessivo.

L – Lancillotto Conte Alberto. Primo vincitore il 21 settembre 1924. Sfida epica su sterrato: le auto partirono a distanza di 3 minuti una dall’altra per garantire ai piloti un percorso senza polvere. Il nobile trevigiano su Fiat 501 S si aggiudicò la gara in 16’17’’3/5 alla media di 51 km/h.

M – Merzario Arturo/ Merli Cristian.
Storie diverse, straordinari campioni entrambi. Arturo vinse nel 1971 da ufficiale Abarth, le cronoscalate erano una scuola per chi poi voleva andare in pista. Il driver comasco deve la sua fama soprattutto all’atto di eroismo in F1 per aver salvato la vita a Niki Lauda nell’incidente subito dal pilota austriaco sulla pista del Nürburgring (1976). Cristian è alfiere Vimotorsport per eccellenza, campione europeo in carica. Il driver trentino vinse nel 2012 la Vittorio Veneto – Cansiglio su Radical Protosport prima dell’ultima interruzione della corsa, l’anno scorso nell’edizione della ripartenza ha firmato vittoria e record su Osella Fa30 Zytek con il tempo totale di 5’24’’25 (2’41’’96 e 2’42’’29) alla media di 131,7 km/h.

N – Nuvolari Tazio.
Ebbene sì, il mantovano volante è stato protagonista nelle prime edizioni dando un imprinting eccezionale alla corsa. Nel 1927 si presentò su Bugatti Tipo 35 C e fu secondo alle spalle del Marchese Diego de Sterlich Aliprandi su Maserati Tipo 26 B. Nel 1930 vinse al volante di un’Alfa Romeo P2 firmando il nuovo tempo record di 10’44” alla media di 82,732 km/h.

O – Osella.
Fondata nel 1965 da Enzo Osella, proveniente dalla Abarth, la factory piemontese esordì nelle gare di salita per poi costruire vetture Formula fino allo sbocco naturale in F1. Tramontata l’era dei Gran Premi, è sempre rimasta concentrata sulla produzione di vetture sport prototipo. L’anno scorso, giova ripeterlo, Cristian Merli ha vinto la Vittorio Veneto – Cansiglio su Osella Fa30 Zytek.

P – Parata.
Aspiranti piloti, più spesso dei semplici appassionati, possono utilizzare le gare in salita per dei passaggi in sicurezza su strada chiusa al traffico, incolonnati ma a debita distanza così da potersi permettere qualche sgommata accelerando. Divertimento assicurato e l’ebrezza di sentirsi driver ma senza esagerare.

Q – Quarantadue.
E’ il numero delle edizioni finora organizzate della Vittorio Veneto – Cansiglio, che nella sua storia centenaria ha vissuto alterne fortune, dal 1924 al 1931, dal 1948 al 1952, dal 1965 al 1973, dal 1991 al 2012, e ora dal 2023.

R – Raggruppamenti. Sono le suddivisioni delle vetture storiche in base agli anni di costruzione, a loro volta graduati all’interno: 1° Raggruppamento dal 1919 al 1971; 2° dal 1971 al 1976; 3° dal 1976 al 1982; 4° dal 1982 al 1990. Un ulteriore 5° Raggruppamento riguarda le monoposto dal 1919 al 1990.

S – Scatenati / Sospensioni.
Sono due tra i principali fattori che caratterizzano le cronoscalate. “Scatenati” sono i “salitari”, gente dall’audacia incontenibile che getta il cuore oltre l’ostacolo, spingendo le auto a velocità incredibili per un percorso stradale. “Sospensioni” sono le interruzioni di prove e gara che vengono metabolizzate come inevitabili. Ma provate voi a prepararvi psicologicamente al momento dello start e poi dover sopportare attese prolungate, di tempo incerto, indossando tuta, casco e sotto-casco quasi sempre sotto un sole cocente.

T – Torcellan Stefano. E’ il direttore di gara, vicepresidente dell’Ac Treviso guidato con sagacia da Michele Beni. L’altro vice è Anna Tomasi. A Torcellan spetta l’onore e l’onere di gestire la complessa macchina organizzativa, con tutti gli occhi puntati addosso. Dice che si diverte, c’è da credergli.

U – Ultimi.
Ma chi se li fila gli ultimi in gara, tra le moderne e le storiche. Fuori dal racconto, dentro solo alle statistiche, a meno che per remota disavventura non siano manici importanti. Magari però sono unici in Classe e allora anche per loro c’è la gloria del podio, una coppa da portare a casa, la soddisfazione d’incorniciare un meraviglioso frammento di vita.

V – Vimotorsport. E’ la storica scuderia di Vittorio Veneto, guidata dai coniugi Tomasi, Antonio e Rita, una famiglia da corsa straordinaria con le figlie Anna pluricampionessa rally ed Elena segretaria tuttofare. Naturale e radicato il coinvolgimento di Vimotorsport nella gara di casa, schierando a ogni edizione una nutrita truppa composita e agguerrita. Una bacheca sterminata di successi non ha scalfito l’entusiasmo e le ambizioni del sodalizio.

Z – Zardo Denny. Il pilota di Arcade, recordman di vittorie (7), straordinario interprete di una corsa che lo aspetta sempre con immenso piacere. Dice bene che “per competere tra le moderne con un’auto per l’assoluta bisogna correrci spesso, prenderla in mano, potersi fidare”. E allora quest’anno è in gara tra le storiche con una Giada T118. L’8° sigillo potrebbe avere ineffabile qualità vintage.