In attesa di nuovi eroi da celebrare, la Vittorio Veneto – Cansiglio si gode le straordinarie imprese del passato. A Fregona monta l’interesse per il ritorno della cronoscalata.
Un po’ di storia non fa mai male e aiuta a mettere in prospettiva l’importanza della ripartenza per la cronoscalata Vittorio Veneto-Cansiglio.
Innanzitutto ora come allora, 21 settembre 1924, l’organizzazione è a cura dell’Automobile Club Treviso, anche se quasi un secolo fa si chiamava Auto Moto Club Treviso.
Si decise (fonte wikipedia) per un percorso di 14 km e 800 metri con partenza da Fratte di Fregona e arrivo sul Passo La Crosetta del Cansiglio.
Alla prima edizione fu ammessa un’unica categoria di auto suddivisa in cinque classi in base alla cilindrata: fino a 1100, da oltre 1100, da oltre 1500, da oltre 2000 e da oltre 3000 cc.
Le auto partirono a 3’ l’una dall’altra per garantire ai piloti un percorso senza polvere, il tracciato era infatti interamente sterrato.
Primo vincitore fu il conte trevigiano Alberto Ancilotto su Fiat 501 S con il tempo totale di 16’17”3/5 alla media di 51 km/h.
La gara ottenne un lusinghiero successo di pubblico. Nel 1927 alla quarta edizione, maturato un prestigio nazionale, poté annoverare al via Tazio Nuvuolari su Bugatti Tipo 35 C, già trentacinquenne ma non ancora il “mantovano volante”.
Vinse infatti il marchese Diego de Sterlich Aliprandi su Maserati Tipo 26 B, siglando un nuovo record di salita in 12’19”2/5 mentre Nuvolari fu comunque secondo.
Nel 1928 salì sul gradino più alto del podio Giuseppe Campari, all’epoca uno dei più forti piloti italiani e amico personale di Enzo Ferrari, abbassando il limite a 12’01’’2/5 con un’Alfa Romeo 1500 MMS.
“Nivola”, altro soprannome di Nuvolari, fece sua l’edizione 1930 con un’Alfa Romeo P2 portando il record a 10’44” alla media di 82,732 km/h.
Anni ruggenti e pionieristici, ma la passione non ha età e a Fregona monta l’attesa per nuovi eroi da celebrare.