Motori accessi alle manche di prova sotto un sole implacabile. Ma tutto si sopporta perché la gara dell’Automobile Club Treviso vede finalmente l’agognata ripartenza


Prime emozioni alla 41ª Vittorio Veneto – Cansiglio, croce e delizia degli appassionati vittoriesi & fregonesi che aspettavano più di tutti la ripartenza della loro “gara del cuore”.

Dopo undici anni, oggi finalmente si sono riaccesi i motori da Mezzavilla a Valsalega grazie all’impegno e alla determinazione dell’Automobile Club Treviso, dal suo presidente Michele Beni, ai suoi vice Anna Tomasi e Stefano Torcellan (anche direttore di gara), al direttore Angelo Centola e al personale dell’ente di via Verdi che è stato dirottato in quota nel fine settimana per curare in loco gli ultimi dettagli della complessa macchina organizzativa.

Ovviamente grande merito va all’Amministrazione comunale di Fregona, il sindaco Patrizio Chies e la sua giunta, compresa la cittadinanza che ha riaperto le porte con alto gradimento alla cronoscalata.

Ma poi a rosolarsi sull’asfalto sono stati loro, i concorrenti, affrontando la prima manche di prova sotto una palla rovente. Caldo e afa sopportati come un tormento di Sisifo, anche per le numerose pause dettate da intoppi meccanici sulle vetture.

Abitacoli incendiati dal sole, tute impregnate di sudore.

Ma questo e altro per la Cansiglio che risplende di augusto passato, rivede la luce e vuole – fortissimamente vuole – scandire nuovi traguardi in successione di continuità.

Per quel che valgono i tempi in chiaroscuro di prove dove si studia il tracciato, si verifica l’assetto, si testano motore e freni, di sicuro non c’erano dubbi sull’autore del miglior crono, ovvero Christian Merli su Osella FA 30 Zytek: 2’49’’78 (2emmephotorace).

Il campione europeo in carica non può attaccare il record di Denny Zardo stabilito nel 2010 (2’43’’00), date le due chicane di rallentamento introdotte quest’anno sull’ultimo allungo.

Ma già nei primi cinquecento metri dallo start ha mostrato come si cerca la linea per la prima curva dove ha tenuto giù il piede senza indugi.

Distacchi già profondi per Diego Degasperi su vettura gemella (2’56’19) e Federico Liber su Wolf Gb08 F1 Mistral (3’05’’37), che però sono degni avversari per una topten che comprende la Peugeot 106 di Enrico Trolio (3’32’’03) e la Renault Clio di Andrea De Stefani (3’34’’08).

Zardo dal canto suo ha deciso di non forzare l’Audi Rs3 Lms (3’42’’53), badando solo a capire come si comporta l’auto al suo comando.

Prima manche di prova anche per le Seat Cupra 1.4 dell’Ibiza Cup con Denis Mezzacasa (3’45’’56) per un soffio davanti a Davide segna (3’45’’93) e Michele Buiatti (3’46’’34).

Tra le storiche, di primo acchito un affare di famiglia: miglior tempo di Stefano Peroni su Martini MK2 in 3’14’’30 davanti a papà Giuliano su Osella PA 8/9 in 3’40’’28.

Terzo incomodo Michele Massaro con una Bmw M3 in 3’51’’61.